Startup e intelligenza artificiale: un’analisi del settore e delle opportunità per i servizi professionali.

Startup e intelligenza artificiale: un’analisi del settore e delle opportunità per i servizi professionali.

L’intelligenza artificiale (AI) sta rapidamente rivoluzionando il settore professionale, soprattutto nelle professioni giuridiche, economiche e di consulenza del lavoro, apportando innovazioni sia nell’efficienza operativa sia nei servizi offerti. Tuttavia, l’adozione effettiva dell’AI è ancora limitata, anche se le startup si stanno affermando come protagoniste in grado di proporre soluzioni innovative.

Questa analisi, basata sul report Startup e intelligenza artificiale: le soluzioni per le professioni, tra presente e futuro, ad opera del DIG – Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, esplora la situazione attuale e le sfide da affrontare per una diffusione più ampia dell’AI.

Diffusione dell’AI negli studi professionali

Secondo l’analisi, solo una minoranza degli studi professionali ha implementato progetti concreti basati sull’AI. La maggior parte si limita a documentarsi o a frequentare corsi, in attesa di disporre di maggiori risorse per l’adozione effettiva della tecnologia. Ecco alcuni dati chiave:

  • Il 79% degli studi di commercialisti e consulenti del lavoro si sta documentando sull’AI e sulle sue potenzialità.
  • Solo il 5%-7% degli studi sta attivamente valutando progetti collaborativi con altri professionisti.
  • L’8% degli studi ha già avviato progetti con il supporto di consulenti esterni.

Gli studi di medie e grandi dimensioni risultano più avanti rispetto agli studi più piccoli, potendo contare su risorse e competenze interne superiori, il che facilita l’adozione delle nuove tecnologie​.

Progettualità desiderate e obiettivi dell’AI negli studi professionali

Uno degli obiettivi principali per cui i professionisti desiderano adottare l’AI è l’automazione di attività ripetitive, come la redazione documentale e la gestione di contenuti. Ecco i dati principali sulle aree di applicazione dell’AI:

  • Il 72% degli avvocati e il 71% dei commercialisti intende automatizzare la gestione documentale.
  • Solo il 30% degli studi legali prevede di usare l’AI per innovare i servizi offerti ai clienti.

Questi numeri evidenziano come l’automazione delle attività amministrative sia al momento il principale ambito di applicazione dell’AI. Tuttavia, l’uso dell’AI per scopi più strategici e innovativi, come la personalizzazione dei servizi per i clienti, rimane ancora marginale​.

Utilizzo dei dati: potenzialità inesplorate

L’AI permette anche un’analisi approfondita e strategica dei dati, ma pochi studi ne sfruttano il potenziale:

  • Il 58% degli studi di commercialisti utilizza i dati principalmente per migliorare l’efficienza interna.
  • Solo il 5% degli avvocati impiega i dati per sviluppare nuovi servizi.

La maggior parte degli studi vede quindi i dati come un mezzo per ottimizzare i processi interni, ma non per creare nuove opportunità di business o migliorare la customer experience. Esiste, dunque, un potenziale inesplorato per usare i dati in modo più strategico e innovativo.

Il mercato delle startup AI: distribuzione geografica e ambiti di applicazione

Le startup svolgono un ruolo fondamentale nell’adozione dell’AI, proponendo soluzioni che ottimizzano processi e servizi. Ecco alcuni dati rilevanti:

  • Il 48,95% delle startup AI si trova in Nord America, con finanziamenti medi di circa 8,47 milioni di dollari per startup, un livello di investimento significativamente superiore rispetto ad altre aree geografiche.
  • Le startup europee e asiatiche seguono, con una quota di mercato inferiore, ma con una crescita stabile.

Le soluzioni delle startup si concentrano soprattutto sul miglioramento dell’efficienza interna degli studi professionali:

  • Il 51% delle soluzioni è focalizzato sui processi interni, come la gestione documentale e del flusso di lavoro.
  • Il 46% delle soluzioni riguarda i servizi offerti ai clienti, come l’automazione della consulenza fiscale.
  • Solo il 3% delle soluzioni si concentra sui canali di comunicazione con i clienti, un ambito che offre ancora significative opportunità di sviluppo.

Insight principali e sfide per l’adozione dell’AI

Dall’analisi emergono alcune sfide chiave che gli studi professionali devono affrontare per adottare efficacemente l’AI:

  1. Adozione lenta ma progressiva: Gli studi professionali, specialmente quelli più piccoli, tendono a procedere con cautela, in parte a causa della mancanza di risorse. Solo gli studi più grandi hanno iniziato a sviluppare progetti concreti, potendo contare su maggiori disponibilità finanziarie e competenze interne.
  2. Automazione delle attività ripetitive: L’automazione della gestione documentale e della redazione di documenti è l’applicazione più diffusa dell’AI. Riducendo il tempo dedicato a compiti amministrativi, i professionisti possono concentrarsi su attività strategiche.
  3. Utilizzo limitato dei dati: Sebbene molte realtà professionali vedano il valore nell’analisi dei dati, pochi studi utilizzano attivamente questo patrimonio informativo per innovare i servizi. Questo rappresenta un’opportunità ancora non sfruttata per migliorare l’efficienza e offrire servizi personalizzati ai clienti.
  4. Il ruolo cruciale delle startup: Le startup rappresentano un supporto essenziale per l’adozione dell’AI negli studi professionali, ma le soluzioni attualmente disponibili si concentrano soprattutto sull’ottimizzazione dei processi interni. Lo sviluppo di soluzioni AI mirate alla comunicazione e alla relazione con i clienti è ancora limitato, suggerendo un’area di grande potenziale.
  5. Barriere all’adozione: Le difficoltà principali sono legate alla mancanza di risorse finanziarie e competenze tecniche, specialmente negli studi di piccole dimensioni. Le tecnologie digitali sono spesso viste come strumenti per migliorare l’efficienza, senza considerarne il potenziale per trasformare l’attività strategica e intellettuale del professionista. È necessario un cambio culturale che porti a considerare l’AI non solo come mezzo di automazione, ma come opportunità per sviluppare nuovi modelli di servizio e innovare il business.

Conclusioni

L’adozione dell’AI negli studi professionali è ancora agli inizi, ma vi è una crescente consapevolezza del potenziale di questa tecnologia per ottimizzare l’efficienza e innovare i servizi. Le startup giocano un ruolo fondamentale nel rendere l’AI più accessibile, proponendo soluzioni incentrate su attività ripetitive e gestione documentale. Tuttavia, permangono diverse sfide, tra cui la mancanza di risorse e competenze nelle piccole realtà professionali.

L’analisi suggerisce che una maggiore sensibilizzazione e formazione, soprattutto per gli studi di piccole dimensioni, potrebbe favorire un’adozione più diffusa dell’AI, permettendo ai professionisti di sfruttare appieno le opportunità offerte dalle tecnologie digitali.

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Fonte
Startup e intelligenza artificiale: le soluzioni per le professioni, tra presente e futuro, Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale del DIG – Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano (Luglio 2024).

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